La diminuzione dei ricoveri in Lombardia e il picco dell'emergenza sanitaria

Finalmente ieri sembra essere arrivata la buona notizia che aspettavo con trepidazione da un paio di giorni: il numero di pazienti ricoverati a causa del COVID-19 in tutta Italia sembra aver rallentato sensibilmente la corsa esponenziale e addirittura è diminuito in Lombardia.

In scala lineare è evidente che il dato di ieri è fuori dall'andamento esponenziale degli ultimi giorni

Come ho spiegato in un articolo precedente mi aspettavo che gli effetti del lockdown progressivo dall'8 Marzo al 12 Marzo si sarebbero manifestati sotto forma un forte rallentamento del numero dei ricoveri circa 11 o 12 giorni più tardi, considerando i tempi tipici con cui la malattia COVID-19 peggiora le condizioni di salute delle persone che hanno la sfortuna di presentare i sintomi più gravi.

Nell'articolo dicevo di aspettarmi di vedere l'effetto a partire dal 21 Marzo (10 Marzo + 11 giorni) e invece, forse l'effetto si è visto solo ieri 23 Marzo.

E ribadisco "forse" perché analizzando il dato regionale il grosso dell'effetto è dato dalla riduzione nei pazienti ospedalizzati arriva dalla Lombardia, addirittura 173 in meno di ieri. Ma in Lombardia le restrizioni alla circolazione erano in vigore già da qualche giorno e non è chiaro se il rallentamento sia dovuto al fatto che è diminuito il numero di pazienti che necessitano di cure o al fatto che capacità di accettare nuovi ricoveri si stia esaurendo.

In ogni caso i numero di pazienti ricoverati in Lombradia, pur continuando ad aumentare, non sembra seguire più una crescita esponenziale ben definita già dal 17 Marzo.

Grafico in scala logaritmica, le linee rette indicano tratti di crescita esponenziale

In qualche altra regione volendo si più notare nel dato di ieri un rallentamento rispetto all'andamento recente, come ad esempio il Veneto sembra un po' fuori dall'esponenziale seguito nell'ultima settimana, con tempo di raddoppio di 5.1 giorni, uno dei peggiori d'Italia. Ma ci vuole una certa dose di ottimistmo.

Grafico in scala logaritmica, le linee rette indicano tratti di crescita esponenziale

Altre regioni non hanno dato nessun segno di rallentmanto, come ad esempio le Marche che continuano sulla curva esponenziale dei giorni scorsi. La consolazione per le Marche è che il tempo di raddoppio di 10.3 giorni è uno dei più lunghi d'Italia.

Grafico in scala logaritmica, le linee rette indicano tratti di crescita esponenziale

Per chi fosse interessato tutti i grafici dei dati sui ricoveri regionali sono nel mio repo GitHub, anche se spesso li aggionro con un po' di ritardo.

È questo il picco dell'emergenza sanitaria?

Come ho spiegato nel articolo "Ci sono tre specie di bugie: le bugie, le bugie sfacciate e le statistiche" il grosso rischio è che il numero di persone malate in forma grave, ma che ricevendo le cure necessarie guarirebbero, superi la capacità del sistema sanitario.

Le misure estreme di contenimento che sono state prese in Italia e nel resto del mondo hanno l'intento di rallentare la diffusione del contagio, ma ancora non sappiamo quanto queste misure sono state efficaci, perché la maggior parte delle persone ricoverate fin'ora erano state contagiare prima del'inizio del lockdown.

È questo il picco? Non lo so. Nessuno lo può sapre ancora. Solo nei prossimi giorni sapremo le misure prese fino al 11 Marzo hanno raggiunto o meno l'effetto sperato.

La definizione di successo pieno è se già da oggi il numero si persone ricoverate per COVID-19 rimanga più o meno sul livello attuale, diciamo all'interno del rettangolo celeste nella figura sotto.

Mi sembra difficile che il numero di pazienti ospedalizzati possa scendere rapidamente, perché la fase grave della malattia per le persone che poi guariscono può durare un paio di settimane.

Se il numero di pazienti ricoverati dovesse continuare a crescere nei prossimi giorni significa che il lockdown, almeno nella forma delle ultime due settimane, non è stato sufficiente a contenere il contagio.

Questa sarebbe una pessima notizia, perché lo sforzo per aumentare la distanza sociale e ridurre al minimo il numero di contatti è stato già molto alto.

Proprio oggi il capo della Protezione Civile Borrelli ha ammesso in un'intervista che è verosimile che ci siano 10 casi non identificati per ciascun positivo ufficiale. Certamente che ci siano oggi 600 mila contagi in Italia è molto più statisticamente ragionevole dei 63 mila ufficiale.

Proprio questa incertezza sul numero dei positivi rende impossibile misurare l'efficacia delle misure di contenimento prima che queste abbiano un effetto sulle statistiche sanitarie.

L'aspettativa è che il numero di pazienti in terapia intesiva si stabilizzi poco dopo i ricoveri e qualche giorno dopo dovrebbero stabilizzarsi e iniziare a diminuire anche i decessi.

Proprio a proposito del numero di morti, mi piacerebbe essere più ottimista del dato molto positivo di ieri, ma sembra l'eco del rallentamento dei ricoveri del 20 Marzo, quindi non mi sorprenderei se ci fossero cattive notizie ancora per un altro paio di giorni prima di vedere l'effetto del lockdown.


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