Il rallentamento dei ricoveri è il picco del contagio, non il collasso della sanità lombarda
Ieri ho pubblicato la mia consueta stima dei dati sull'emergenza COVID-19 della Protezione Civile solo su Facebook perché i modelli esponenziali sembravano tutti in fase di cambiamento e le stime sembravano molto incerte.
L'attenzione dei giornali è stata catturate dal pessimo dato dei decessi che in pratica è tornato sulla crescita esponenziale degli ultimi giorni, invece la notizia di ieri è il rallentamento dei ricoveri. Nel bene o nel male.
Ieri infatti ero in trepida attesa del dato su ricoveri perché erano passati i fatidici 12 giorni all'entrata in vigore delle prime misure di lockdown in Lombardia dell'8 Marzo e come ho spiegato nel caso dell'Italia quello sarebbe stato il primo dato statistico affidabile che avrebbe mostrato, con 11 o 12 giorni di ritardo, se e quanto le misure avessero avuto effetto.
Il dato sui ricoveri a livello italiano, mostrato sotto in blu, è strepitosamente buono, il numero di persone ricoverate in ospedale ieri era praticamente uguale all'altro ieri (+263), talmente buono da sembrare addirittura "troppo bello per essere vero". E infatti il dato regionale del Piemonte, che riporta una diminuzione dei ricoveri di 700 unità sembra o un errore o un cambiamento nel modo di classificare i ricoveri.
Quindi il dato nazionale di ieri sembra indicare che il rallentamento auspicato ci sia stato, ma il dato sembra troppo sporco dal punto di vista statistico per poter misurare quanto grande.
Ma possiamo guardare i dati regionali della Lombardia che è la regione di gran lunga più colpita dall'epidemia e quella interessata dalle misure dell'8 Marzo.
In Lombardia il rallentamento nel numero di persone attualmente in ospedale con COVID-19 ha subito un fortissimo rallentamento a partire già dal 18 Marzo.
I dati degli ultimi tre giorni sono decisamente fuori dalla crescita esponenziale veloce delle ultime settimane, che aveva un tempo di raddoppio di 6,1 giorni, e verrebbe voglia di credere che questo sia il segno che il lockdown dell'8 Marzo abbia spezzato la diffusione del virus nelle zone maggiormente colpite.
Verrebbe voglia di abbracciarsi e andare a ballare per le strade... ah no, quello no!
Il problema con l'interpretazione ottimistica è che contemporaneamente arrivano notizie poco rassicuranti sulla capacità del sistema sanitario delle provincie maggiormente colpite (Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi) di reggere all'emergenza. In particolare è impossibile distinguere statisticamente se i minori ricoveri dipendano dal fatto che meno pazienti arrivano ad avere sintomi abbastanza gravi da richiedere l'ospedalizzazione o se le procedure di ospedalizzazione siano diventate più stringenti e più gente viene curata a casa o addirittura muore prima di essere trasportata in ospedale.
Ma proprio il dato sui decessi in Lombardia, che tutti additano come segno che le cose non stanno ancora funzionando, è ciò che ci permette di essere ottimisti. Non si vede negli ultimi giorni nessun aumento rispetto alla corse esponenziale che è iniziata il 12 Marzo come invece avremmo dovuto osservare se ci fosse una crisi seria della sanità.
I malati che muoiono oggi sono stati infettati intorno a due o tre settimane fa (17 giorni in media secondo le mie stime) e tutto lascia intendere che non ci sono cambiamenti nella mortalità della malattia.
In conclusione ci sono molte incertezze, ma a me i dati sembrano indicare che il lockdown dell'8 Marzo in Lombardia abbia funzionano nel contenere il diffondersi dell'epidemia. E nei prossimi giorni arriveranno a farsi sentire gli effetti del lockdown nel resto d'Italia sui dati di tutte le altre regioni.
E sono ragionevolmente ottimista che si raggiunga a breve il picco nel numero dei ricoveri. Per il picco nel numero di morti giornalieri si dovrà aspettare ancora qualche giorno di drammatico aumento esponenziale. Qui le stime per i dati di oggi.
Io oggi mi sbilancerei. Il lockdown funziona. Bravi tutti.
Ma altrettanto oggi mi sembra il giorno migliore per iniziare a pensare a come uscire dal lockdown.
Tutto il mio codice e i notebook sono disponibili su Github.
Per chi volesse rispondo ai commenti su Facebook qui. Chi fosse interessato ai prossimi aggiornamenti può seguirmi su Facebook.